STACK Italia Forum
STACK Italia Forum
Homepage STACK Italia | Profilo | Argomenti attivi | Membri | Ricerca | FAQ
Username:
Password:
Salva Password
Forgot your Password?

 All Forums
 Forum Aquilonistico
 Varie
 [DA LEGGERE] "L'aquilone Acrobatico - la Sintesi"
 New Topic  Reply to Topic
 Printer Friendly
Previous Page | Next Page
Author Previous Topic Topic Next Topic
Page: of 7

Gianluca Costantino
Socio STACK

Italy
94 Posts

Posted - 07 Oct 2009 :  20:05:06  Show Profile  Visit Gianluca Costantino's Homepage  Reply with Quote
Non abbiamo nessuno che conosce Philippe Chatelain? Oppure, visto che il francese lo mastichi bene, perchè non gli scrivi una mail per avere quei fogli di calcolo sacri?
Go to Top of Page

cinelli
Starting Member

Italy
13 Posts

Posted - 09 Oct 2009 :  16:47:15  Show Profile  Reply with Quote
complimenti per il lavoro, è proprio interessante e scritto in maniera facile anche per chi è un principiante come me.
Grazie
Andrea
Go to Top of Page

Gianluca Costantino
Socio STACK

Italy
94 Posts

Posted - 15 Oct 2009 :  18:31:47  Show Profile  Visit Gianluca Costantino's Homepage  Reply with Quote
Nessuna news dalla Francia?
Go to Top of Page

Alex
Socio STACK

125 Posts

Posted - 15 Oct 2009 :  22:08:10  Show Profile  Visit Alex's Homepage  Reply with Quote
Io non ho riferimenti di Philip, pensavo ci pensasse Mackie. Se qualche matematico mi manda una mail di intenti, però, il foglio lo possiamo fare in "casa italia". Le spiegazioni ci sono nell'articolo. Piuttosto, Gianluca, io mi sono appena registrato su Picasa e domani comincio a postare quel topic sulla costruzione con le foto esplicative. Nessuno sa la differenza fra seno e coseno? Ingegneri... se ci siete battete un colpo...



Alessandro
I miei aquiloni: Quantum,Flippaut UL, 145 e wclick carbon, a Roma
Go to Top of Page

Gianluca Costantino
Socio STACK

Italy
94 Posts

Posted - 16 Oct 2009 :  09:21:55  Show Profile  Visit Gianluca Costantino's Homepage  Reply with Quote
Ciao Alessandro,
purtroppo non ho mai digerito la trigonometria comunque, se ti può interessare, ho trovato tutto su wikipedia.

Seno
http://it.wikipedia.org/wiki/Seno_%28matematica%29#Seno_e_coseno

Coseno
http://it.wikipedia.org/wiki/Coseno

Trigonometria
http://it.wikipedia.org/wiki/Trigonometria

Edited by - Gianluca Costantino on 16 Oct 2009 09:24:39
Go to Top of Page

Alex
Socio STACK

125 Posts

Posted - 16 Oct 2009 :  18:16:41  Show Profile  Visit Alex's Homepage  Reply with Quote
Ecco il topic che ho preso da un forum francese scritto dall'eccelso Philip78. Premetto che la traduzione non è letterale ma è stata fatta essenzialmente per uso personale, e ci sono cose che non condivido, ma preferisco prima diffondere il Verbo e poi commentare. Purtroppo non ho più l'indirizzo originale... E chi deve dire qualcosa... lo dica. Non stiamo lavorando e se stiamo davanti al PCe non sul campo, beh! Che almeno si parli di aquiloni!!!


Per fare seguito a quello che ho scritto del topic delle brigliature:
http://forumcerfvolantservice.aceboard.fr/7080-2204-20829-0-Bridages-quot-Synthese-quot.htm

… ci sono sempre molte opzioni, fra cui non si sa sempre quale scegliere ed è questa la difficoltà , quando si affronta la prima brigliatura.

Dal mio punto di vista, ecco quello che faccio di solito:
  • scala dei nodi sulla briglia di incidenza, per avere una possibilità di regolazione sul terreno, con dei punti di riferimento precisi e dei valori conosciuti, che permettono di replicarsi facilmente a seconda delle circostanze e sono capaci di assicurare la perfetta simmetria delle regolazioni a destra e a sinistra.
  • Scala di 7 nodi, che permette di avere 3 variazioni possibili da una parte e dall’altra della posizione neutra, che provo ad avere su tutti i miei aquiloni, sul nodo n. 4 partendo dall’estremità libera della scala dei nodi (con 7 nodi, siamo nella posizione mediana).

Scala di nodi realizzata sulla mano, in aria!... per me è molto più rapida e più precisa della tavoletta con i chiodi (ho provato e non mi è piaciuto)
… facendola in aria, basta svolgere un metro a nastro sul tavolo (come riferimento) e posizionare tutti i nodi a circa 1 cm, si verifica la posizione e si ha ancora la possibilità di spostare ancora il nodo, prima di serrarlo bene.
La seconda scala sarà realizzata prendendo la prima come riferimento (la simmetria perfetta è preponderante sulla regolarità della spaziatura fra i nodi).
Dopo qualche volo, la tensione delle briglie porterà lo spazio fra i nodi a circa 12 mm (cioè 2,5 cm per 2 nodi) ! E questa è la spaziatura che mi piace
Più raramente ho fatto delle scale di nodi sulle altre briglie, ma questo può essere utile per ricercare il corretto posizionamento interno/esterno del punto di tiro, di solito su un UL, dove ci si portà divertire a cercare una regolazione un po’ più interna rispetto un modello “standard” (per il limite inferiore della finestra del vento)
In questo caso, sposto un nodo in un senso sull’interno e un altro nel senso opposto sull’esterno, in modo di lavorare praticamente a incidenza costante, e potere così tirare delle conclusioni sull’influenza di questo parametro interno/esterno del punto di tiro (sulla pressione disponibile nella vela, per esempio).
Procedendo così, la somma delle parti di briglia interna+esterna rimane costante e l’incidenza dell’aquilone è (praticamente) invariata.
Per la brigliatura versa e propria, è fissata con delle bocche di lupo sulla struttura. (ma si potranno anche usare dei cappi fatti con spezzoni di briglia e terminandoli con un nodo, fissandoli quindi con bocche di lupo sulle barre).
La disposizione delle briglie dipenderà dalla soluzione desiderata per la brigliatura: la brigliatura “3 punti” potrà evolversi in “turbo inverso” o “turbo classico”.
Se è la prima opzione quella che si è scelta, io faccio una briglia unica che serve da briglia interna e briglia di incidenza.
Su questa grande briglia, io fisso la briglia intermedia di una ventina di cm, che potrà posizionarsi su quella grande, grazie al sistema del “nodo Prussik”, che permetterà il suo allentamento, spostamento e successivo serraggio in qualsiasi punto della briglia grande.
NDT Non ho tradotto nodo Prussik perché i sono riferimenti nelle foto
Sullo spezzone si potranno fare uno o due nodi distanti “x” cm dal punto di attacco, e che definiranno la misura dell’eventuale turbo esterno.

La briglia esterna si raccorderà con una bocca di lupo sull’intermedia alla giunzione delle altre due, per ottenere una “tre punti”, oppure a livello di uno dei nodi a “x” cm, per un “turbo inverso”. Il vantaggio sarà di poter passare facilmente dall’una all’altra facilmente, durante una sessione di volo.

Se la nostra regolazione di base sarà in turbo inverso, quindi relativamente esterna, il fatto di passare alla 3 punti renderà la brigliatura più interna e un po’ più adatta al vento leggero.
Non bisogna perdere di vista il fatto che il cambiamento provocherà una modifica dell’incidenza, e l’aquilone si ritroverà più leggero, e bisognerà compensare con la scala dei nodi , se si vuole volare con la stessa incidenza (quindi occorrerà regolare più forte per mantenere l’incidenza uguale).

Questa è sicuramente una delle ragioni per cui alcuni pensano (a giusto titolo), che il turbo inverso lavora meglio con vento debole, quando si diminuisce la lunghezza del turbo.. senza pensare che in realtà più che un “ricentramento” del punto di tiro e in gran parte un alleggerimento dell’incidenza.

… si starà perciò “più esterno e più radicale” o “più interno e più leggero”, se non si compensa l’incidenza.

Questi due effetti agiscono nello stesso senso, e quindi si può benissimo non regolare l’incidenza,per profittare al massimo di questo doppio effetto .. fico, no!!

Se si è fatto inizialmente un “3 punti”, cioè la sana regolazione di base, il passaggio a “turbo inverso” renderà la brigliatura più esterna e più dura, due caratteristiche che vanno di pari passo verso la ricerca di un comportamento “free” più radicale.
Se, al posto di un “turbo inverso” si utilizza un “turbo classico” (si deve fare in questo caso una briglia unica incidenza/esterna), sarà il passggio dal “turbo” al “3 punti” che renderà la brigliatura più esterna, ma questa vola rendendo la regolazione più leggera… si avrà “più interno e più pesante” o “più esterno e più leggero” … se non si compensa l’incidenza.

È per questo che preferisco le variazioni permesse dal turbo inverso rispetto a quelle del turbo classico (Ma io preferisco ancora il 3 punti, o veramente un piccolo “turbo inverso” da 2 a 5 cm circa).

Per le regolazioni fini della lunghezza delle briglie si può giocare un poco con la posizione del nodo Prusik, per regolare precisamente “la briglia interna” (caso del turbo inverso), e giocare sulla lunghezza dei cappi di attacco sulle barre: sulla scala dei nodi, con la briglia d’incidenza da una parte e con la briglia esterna, dall’altra.

Ecco qualche possibilità… Come!? Troppa scelta!! Troppo lungo da leggere!!

Allora, per cominciare, ecco un esempio illustrato!

Qualcuno mi aveva chiesto come realizzare praticamente una brigliatura per un Eolo Genesis, (piccolo aquilone di circa 1,68 m di apertura), aggiungo a questo topic degli elementi che potrebbero essere utilizzate da quelli che tenteranno la realizzazione della loro brigliatura.

La regolazione dell’incidenza con la scala dei nodi è interessante su tutti gli aquiloni, perché permette, controllando la regolazione di + o – 1 nodo rispetto alla regolazione di base, per capire l’influenza che l’incidenza di un aquilone può avere sulle sue capacità di volo, come le impressioni differenti che si sentono.

.. questo fa parte dell’apprendimento e della conoscenza!

A questo è dovuto il fatto che la regolazione con la scala dei nodi sulla briglia esterna non è veramente necessaria su questo aquilone.

La regolazione proposta è già molto esterna, e non è utile andare a provare ancora al di là verso l’esterno.

Di fatto, ci si orienterà verso una brigliatura 3 punti con una possibilità di evoluzione in “turbo classico”, che permetterà, senza la scala dei nodi sulla briglia esterna, di poter ricentrare un po’ il punto di tiro, se si vuole.

Dopo aver scelto la "3 punti che può diventare turbo classico”, ecco come fare:

Con la briglia da 45 kg (su aquiloni di una certa taglia meglio 90 kg), ma meglio 90 kg per aquiloni di taglia normale, salvo UL e SUL, dove si dovrà fare una scelta.

Di seguito, un piccolo disegno di insieme !


Si farà una grande briglia unica che servirà da briglia di incidenza e briglia esterna.

Sarà fissata , nella parte bassa della barra del bordo di attacco, con una bocca di lupoe terminerà nella parte alta con un cappioche permetterà l’attacco alla scala dei nodi sull’incidenza. (questa scala dei nodi all’incidenza sarà fissata sulla barra del bordo di attacco con una bocca di lupo).

Ecco una foto presa dal mio Next, per mostrare tutto:


Sull’Eolo Genesis una scala di 5 nodi sarà sufficiente, e si aggiusterà la briglia lunga per ottenere la lunghezza ricercata con la bocca di lupo”volante sul terzo nodo, partendo dall’estremità libera di questa scala dei nodi (la misura si effettua dal punto di tiro dove sono riunite le tre briglie e il punto di attacco sulla barra).

Le estremità delle briglie che vengono fissate con una bocca di lupo devono portere un nodo semplice di arresto per non scivolare o sfilacciarsi.

Naturalmente si manterranno i punti di attacco della brigliatura originale.

Sulla briglia lunga appena creata si raccorderà, con un nodo Prussik, una briglia intermedia, costituita da un cappio formato da una doppia briglia di 10- a5 cm, con alla fine un nodo semplice sul quale si fisserà la linea (ancora una volta con una bocca di lupo)





Per una spiegazione del nodo Prussik guardate:

http://www.lesnoeuds.com/noeud-112.html

NdT Il sito è in francese, ma dalle foto si capisce...

Il nodo Prussik ha la facoltà di poter essere allentato, spostato e riserrato in qualsiasi punto della grande briglia, e questo permetterà di posizionare molto facilmente il punto di tiro in rapporto al punto di attacco della briglia esterna, quindi la regolazione della lunghezza di questa briglia.

Per la regolazione della briglia di incidenza, si giocherà sulla lunghezza del cappio con il quale si realizzerà la bocca di lupo di attacco alla scala dei nodi della briglia di incidenza.
Queste due briglie (esterna e incidenza) sono montate e regolate, la briglia intermedia è montata anche lei: non resta che confezionare la briglia interna (quella che si attacca alla spina, al di sotto della croce centrale).

Sarà fissata sulla spina (longherone verticale centrale), con una bocca di lupo e terminerà all’altra estremità con un cappio per l’attacco, con una bocca di lupo, sulla briglia intermedia.
L’aggiustamento della lunghezza si farà adattando la lunghezza di questo cappio di raccordo.

Si farà scorrere il punto di attacco di questa briglia esterna fino al punto di incontro delle altre due briglie al fine di ottenere una brigliatura 3 punti … con le tre briglie che si riuniscono al punto di tiro.



Per evolvere questa brigliatura verso una brigliatura turbo sarà sufficiente fare sulla briglia intermedia, prima di attaccarci la briglia interna, un nodo semplice, distante 3,5 cm dal punto di attacco di questa briglia su quella grande, e fissarci la briglia interna, quindi il posizionamento questa volta si farà al di sopra di questo nodo (invece che al punto di unione delle altre due briglie)




È questa distanza creata così fra questi due punti possibili di raccordo che si chiama “turbo” (nel nostro caso “turbo classico” e non “turbo inverso”) e sarà di 3,5 cm.
Il vantaggio sarà di poter passare dall’una all’altra configurazione facilmente nel corso di una seduta di volo, facendo semplicemente scorrere la bocca di lupo di attacco della briglia da un punto di raccordo all’altro.



Per informazione, questa brigliatura avrà le seguenti percentuali, in tre punti:

Brigliatura 3 punti :(quella con cui volo)
Incidenza : 42 cm
Esterna : 36,0 cm
Interna : 52,0 cm
Percentuali di questa brigliatura (secondo “Brigliatura – La sintesi”)
32% / 68 % / 56 %

Da confrontare questi valori con il turbo classico di 3,5 cm.
Percentuali di questa brigliatura (secondo “Brigliatura – La sintesi”)
31% / 65 % / 59 %

Per conservare questo valore di incidenza praticamente identico, bisognerà regolare l’aquilone un nodo più leggereo, accorciando la briglia di incidenza di circa 1,5 cm.

Si vede qui che il fatto di passare in turbo rende la brigliatura un po’ meno esterna (65% invece che 68 %), e questo potrà essere preferita da qualcuno nell’uso, dando un po’ di “profondità" a questa brigliatura (59% invece che 56%) ; ma questo permetterà di testare molto facilmente una variazione di posizionamento interno/esterno del punto di tiro.

I metodi di realizzazione della brigliatura destinata all’Eolo Genesis che ho enunciato qui possono essere naturalmente utilizzati per le briglia ture di altri aquiloni.

Mi scuso, se son stato un po’ lungo! È per questo che ho messo delle foto!

In un altro topic, (sulla brigliatura del KFx) si parlava del “turbo esterno”. Riporto la discussione per completezza di informazione
Citazione:
seba ha detto :
esatto philippe, in ogni caso le brigliature prodotte e distribuite sono tutte brigliature attive…

Ma attenzione, per quello che riguarda il Nirvana Std in SkyShark, è uscito con una brigliatura “turbo classico” sulla briglia interna (è per questo che la definizione “brigliatura attiva” può generare confusione)

Citazione :
seba ha detto : .. con venti deboli è possibile trasformarla in 3 punti sopprimento l’attivo.

Questo si applica solamente nel caso del turbo esterno.
Perché non è il fatto di volare con o senza turbo che porta il cambiamento maggiore, ma piuttosto la conseguenza di questa neutralizzazione del “turbo inverso” che ha per effetto lo spostamento del punto di tiro verso l’interno verso l’alto (poiché si procede a un accorciamento delle lunghezze virtuali delle briglie di incidenza e interiore… la briglia esterna rimane la stessa).

Questo riposizionamento del punto di tiro si traduce in allungamento del punto di tiro.

Le due modifiche (interiorizzazione e allungamento), si traducono in due effetti positivi per il volo con vento leggero.

Se si fa questa modifica a partire da un turbo classico si arriverà a un risultato differente, perché neutralizzando il turbo si riposizionerà il punto di tiro verso l’alto ma anche verso l’esterno, dato che si procede a un accorciamento delle lunghezze virtuali delle briglie di incidenza ed esterna… quella interna è invariata).

Questo si tradurrà con una regolazione più leggera nell’incidenza, ma che diventerà più esterna! (non necessariamente meglio per vento leggero… soprattutto se la regolazione di base era già abbastanza esterna)

Se si vola abitualmente con un turbo, il turbo inverso
mi sembra presentare vantaggi maggiori, per le variazioni che vanno verso gli effetti desiderati, quando si elimina il turbo.

Attenzione alla maniera di ridurre il turbo (dipende dalla concezione della brigliatura)!

Se è realizzata attaccando una briglia con un bocca di lupo su dei nodi piazzati sulla piccola briglia intermedia (quella che si attacca alle linee), si avranno gli effetti descritti sopra, ma se questa neutralizzazione è fatta spostando il nodo Prussik sulla briglia esterna o interna, si potranno avere problemi.

In effetti, in questo caso, la lunghezza del turbo neutralizzato si aggiunge alla lunghezza della briglia di origine.

Facciamo un esempio:

sul Nirvana, che dispone di un turbo classico, sulla briglia interna:
se si neutralizza il turbo, per passare a tre punti, spostando il nodo Prussik della briglia intermedia sino al punto di giunzione delle altre due,ci si ritroverà con una briglia interna di 71 cm + 9 cm di turbo = 80 cm, e intanto la lunghezza virtuale della briglia esterna sarà passata nello stesso tempo da circa 52 cm + 8/9 cm di turbo = 60 cm (originariamente), al suo valore reale di 52 cm.
si avrà quindi il rapporto fra interno ed esterno che sarà passato da 71 / 60 cm originari (rapporto di 1,18 % circa), a un rapporto di 80 / 52 cm dopo la modifica (rapporto di 1,53 !!) .. cosa che è del tutto eccessiva e fuori dal range di accettabilità.

In questo caso, è assolutamente necessario accorciare la briglia interna da 80 cm a 66 cm circa, che ci darà un rapporto esterno / interno di : 66 / 52 = cioè un rapporto di 1,27 circa, e questo va benissimo per avere una regolazione esterna a adatta al “free” (circa il 65%, secondo il mio metodo delle percentuali).

Questo potrà aiutare quelli che hanno provato a passare la loro brigliatura del Nirvana in tre punti, senza considerare la variazione dell’incidenza, a capire il perché non hanno ottenuto dei risultati soddisfacenti.

Come ho risposto a un debuttante che aveva iniziato realizzare una nuova brigliatura, completo il topic facendo delle precisazioni sui punti che, malgrado tutto, possono restare ancora oscuri ai principianti.

Ecco quindi, per quelli che lo fanno per la prima volta, un dettaglio della procedura passo passo della brigliatura sin qui spiegata.

Primo trucco: gettare la tavoletta dei chiodi! (se si era preparata per fare delle scale di nodi

Le scale di nodi si fanno in mano, "al volo”

Si fa un nodo (quello finale), poi se ne fa un altro, un po’ più in alto (da 10 a 12 cm), poi un terzo, e così via.

Si controlla la distanza dei nodi su un metro su un metro a nastro srotolato.

Si possono fare slittare avanti o indietro i nodi prima di serrarli completamente.

Quando si sono fatti 5 nodi, si si lasciano circa 10 cm di briglia dopo il nodo e solo in questo momento si taglia la briglia che è servita per fare questa scala…

Si fissa questa scala, con una bocca di lupo, attorno la barra di carbonio e si aggiusta la posizione della scala sull’aquilone, allungando o accorciando.

Quando si pensa che la briglia è in posizione corretta (cioè quando tutti i 5 nodi sono ben accessibili), si fa il nodo d’arresto per la bocca di lupo e si taglia l’avanzo della briglia. Naturalmente si scioglie con l’accendino l’estremità per evitare sfilacciamenti.

Per fare le briglie: non si taglia MAI la lunghezza delle briglie prima.
  • Si fanno prima le scale dei nodi, simmetriche, e le si piazzano in loco.
  • Si prende quindi uno spezzone di briglia, si fa un nodo si arresto e lo si fissa, con la bocca di lupo, alla parte bassa del bordo di attacco.
  • Si prendono circa 75 cm (dopo il nodo), fino all’estremità del cappio dall’altra estremità Il cappio sarà di una dozzina di centimetri. (Ma non si taglia ancora niente!).
  • Si fa un nodo di arresto per questo cappio, in modo di poter fare la bocca di lupo per fissarsi sul terzo nodo della scala dei nodi. (Ma non si taglia ancora niente!).


Una volta fatto il tutto, si misura la briglia grande dall’estremità annodata al punto di attacco in basso, sulla barra di carbonio, sino al punto di attacco alla scala dei nodi fissata sopra il connettore della traversa superiore.

Ricordo che le misure sono prese fino al punto di attacco sulla struttura dell’aquilone, e che non si deve modificare la posizione di questi punti di attacco durante la realizzazione della nuova brigliatura.

Tenere questa grande briglia , tesa ad angolo retto (sul piano dell’aquilone, l’angolo retto verso la traversa centrale), per facilitare la misurazione (si farà la somma delle due briglie).

Poniamo che si misuri 82 cm, mentre noi volevamo 78 cm! In questo caso, si scioglie la bocca di lupo, si segna il punto di mezzo del cappio, quindi si sposta di: 82-78 cm = 4 cm ... dalla parte giusta ... (quella che accorcia la briglia di 4 cm), quindi si rifa il nodo rispettando il nuovo punto di mezzo.

Si rifa la bocca di lupo e si attacca al terzo nodo.

Si rimisura, e si deve trovare 78 cm, o si ricomincia un’altra volta!
Se si trovano i 78 cm, si potrà SOLO IN QUESTO MOMENTO, tagliare la briglia, appena sotto il nodo che chiude il cappio. (Occhio a tagliare la parte che non serve)

Si prepara quindi la piccola briglia intermedia che si applicherà sulla grande briglia, alla sua posizione corretta (facendo la ripartizione fra briglia di incidenza e briglia esterna)
Per realizzare questa briglia si prendono 35 cm di briglia, si piega in due per fare il nodo " Prussik", poi il nodo di estremità, dove si attaccano le linee.

Poi si farà la briglia interna, con lo stesso metodo di prima, fissandolo per prima cosa alla croce centrale.

Si dovrà attaccarla all’intermedia con una bocca di lupo (e si sposterà fino al famoso nodo “prussik", al punto di incontro delle altre due briglie.

Ecco! Finito! Non era così difficile!

Si potranno fare degli aggiustamenti “di fino”, modificando un po’ la lunghezza della piccola briglia intermedia (un trucco da sapere: un nodo sulla briglia la accorcia di circa 1 cm)

Ecco, spero che questo permetta a quelli che non hanno mai realizzato una brigliatura di acquisire dei trucchi che gli permettano di uscirne fuori.

Fine del topic

Alessandro
I miei aquiloni: Quantum,Flippaut UL, 145 e wclick carbon, a Roma
Go to Top of Page

beppe
Socio STACK

Italy
1705 Posts

Posted - 16 Oct 2009 :  19:02:34  Show Profile  Visit beppe's Homepage  Reply with Quote
meeeeeeeeeeeeeeeeerci!!!!!!!!!!!!!!!!

le prime due cose che mi vengono in mente.

innanzitutto odio il fatto che intervenendo sul turbo si vada a toccare anche l'incidenza e che altro.
Se si fanno delle modifiche, secondo me è importante operare su un parametro per volta, se no non si capisce più nulla. Questo traspare anche dalla lunga spiegazione, ma di fatto ci sono aquiloni che vengono venduti con la regolazione del turbo e stop (tipo l'nse, che ho subito modificato...)

poi: vedo che in più punti si ribadisce che una briglia più interna aiuta in caso di poco vento.
Volevo sapere se qualcuno ha esperienze in proposito, o se qualcuno riesce a spiegarmi perchè.

Grazie, ciao!


Beppe
www.voliamoalto.it

NirvanaSE
Go to Top of Page

Alex
Socio STACK

125 Posts

Posted - 17 Oct 2009 :  16:13:26  Show Profile  Visit Alex's Homepage  Reply with Quote
Beppe, questo è solo un topic, l'articolo completo spiega un po' di cose in più, l'ho mandato a Costantino per fare il lavoro che ho fatto con questo, così li avevamo, ma io ho fatto prima a finire. Di regolazioni non ci capisco niente, posso solo parlare di nodi, e qualcosina ho da dire.

E' detto di non usare la tavola dei chiodi, senza spiegare cos'e'.

Si prepara facendo sporgere da una tavoletta dei chiodi lunghi distanziati di un tot, nel nostro caso 1 cm, e ci vuole un po' di pratica, ma poi si fanno decine di catenelle di nodi in pochi minuti. e tutti uguali. Io poi, giusto per estetica, i doppini li farei inguainando i finali, e con quelli fare delle bocche di lupo. Appena ho un po' di tempo metto qualche foto.

In ogni caso, la bibbia dell'argomento è un librone di Arthur Ashley, "Il grande libro dei nodi". E' splendido da leggere, quasi un romanzo.

Ma attenzione, crea forte dipendenza!!!

Comincerai ad annodare di tutto!

Alessandro
I miei aquiloni: Quantum,Flippaut UL, 145 e wclick carbon, a Roma
Go to Top of Page

Marcello
Socio STACK

Italy
244 Posts

Posted - 22 Oct 2009 :  10:12:06  Show Profile  Reply with Quote
Grazie per la traduzione ragazzi
In questi giorni di vento prossimo allo zero ho fatto un pò di prove e pare anche a me che portando verso l'interno il punto di attacco (sia traslando briglia esterna-briglia interna che riducendo la turbo inversa), ciò consenta all'aquilone di volare con meno vento. Probabilmente perché in questo modo si tendono a chiudere le punte dando alla struttura una maggiore concavità...


tra i miei aquiloni:
- R-Sky Opium std
- CHS Mondrian ul
- Prism Quantum Pro
- Galaxy D-Team (in prestito)
Go to Top of Page

beppe
Socio STACK

Italy
1705 Posts

Posted - 22 Oct 2009 :  20:11:11  Show Profile  Visit beppe's Homepage  Reply with Quote
quote:
Originally posted by Marcello

(sia traslando briglia esterna-briglia interna



grazie per il contributo/prova...


Beppe
www.voliamoalto.it

NirvanaSE
Go to Top of Page
Page: of 7 Previous Topic Topic Next Topic  
Previous Page | Next Page
 New Topic  Reply to Topic
 Printer Friendly
Jump To:
STACK Italia Forum © 2000-23 STACK Italia Copyright Go To Top Of Page
Snitz Forums 2000