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CapitanInfrena
Advanced Member

Italy
1864 Posts

Posted - 06 Mar 2011 :  16:45:34  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
Avrei un po di curiosità su come si disegna il bordo di uscita degli aquiloni. Vedendo il profilo ricorda un po i profili NACA. Quindi mi domando quali sono le tecniche /formule etc per capire come agisce la forma del bordo uscita. Presumo abbia un effetto più incisivo sul volo che in fase di tricks (se sbaglio mi corigerete ). Altra cosa che non capisco e come si fa a determinare la posizione dello stand off sulla vela in modo che siano allineati e perfettamente ortogonali alla traversa bassa (trigonometria sferica? trial and error? spannometria?)

Vi lascio le mia angosciose (e angoscianti) domande e a presto.

EDIT:
Ho letto un po in giro che il profilo di uscita influisce sulla velocita e sul rumore (scuotimento della vela), in particolare il rumore e associato ad una perdita di effecienza che rallenta l'aquilone e lo rende più manovrabile, può essere tunata usando un cordino per tenderla piu o meno. Non ho trovato informazioni su come disegnare il profilo però e soprattutto come progettare la vela tenendo conto degli stand off e della tensione da imprimerle.


CapitanInfrena
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Edited by - CapitanInfrena on 07 Mar 2011 14:03:52

Gabriele
Socio STACK

Italy
274 Posts

Posted - 07 Mar 2011 :  14:15:34  Show Profile  Reply with Quote
ciao Capitano
purtroppo in questo campo non posso aiutarti perche di due cavi non ci capisco un emerita cippa ;)
ti ho risposto alla mail scusa il ritardo!

ciao!
Gabriele
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ryuga17
Forum Member

Italy
182 Posts

Posted - 07 Mar 2011 :  15:34:15  Show Profile  Reply with Quote
Quando parli di profilo intendi la sezione del bordo o la forma in pianta del bordo?
Dalle mie riminiscenze di aerodinamica il profilo che vibra o si squote, stacca i filetti fluidi, generando un campo di moto turbolento. Questo aumenta la resistenza.
Da quello che mi hanno spiegato qui gli aaltri aquilonisti il meolo (cordino) serve proprio a dare una tensione e quindi una struttura al bordo di uscita. Questo pero' non senpre e' necessario o richiesto, a volte proprio perche' rallenta l'aquilone e prob lo rende + controllabile ( ma qui interverranno gli esperti, io mi fermo alle teorie dell'aerodinamica ^__^ )

Se invece parli di sezione di uscita, proprio come citi i NACA, il profilo deve essere sottile e affilato quanto + possibile (anche se un aquilone assomigli d + ad una lamina piana, al max un po' curvata sotto l'azione delle pressioni dell'aria)

"Tutto vola se lo lanci abbastanza forte"
Aqui: E3 + Session Sunrise

Edited by - ryuga17 on 07 Mar 2011 15:35:32
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Daves1980
Advanced Member

Italy
2086 Posts

Posted - 07 Mar 2011 :  15:51:54  Show Profile  Visit Daves1980's Homepage  Reply with Quote
Il progilo del bordo d'uscita va calcolato creando una curva, partendo dal naso e finendo sul tip, che ha la sua parte più profonda dove si vuol mettere il primo stand off. Gli acro si decidono in base a 2 concetti fondamentali per capire cosa si cerca, il primo è l'angolo che forma il naso coi due longheroni, e il secondo, ancora più importante, è la posizione dello stand off intesa non solo come distanza dalla spina ma anche dal naso. Aquiloni da precisione hanno distanze dal primo stand off maggiori sia dal naso (più vela, quindi più presenza sui cavi), sia dalla spina (più stabilità), vedi krystal, mirò e anche nse. Acro da trick hanno distanze minori sia dal naso (meno vela e quindi più facili da sventare), sia dalla spina (più reattività), vedi oprganic, cosmic, ecc. Su questa cosa si potrebbe scrive un'intero libro, ma al momento non ho tempo che devo andare a lavoro!

Dave


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CapitanInfrena
Advanced Member

Italy
1864 Posts

Posted - 07 Mar 2011 :  19:26:23  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
Siete stati tutti chiarissimi e le risposte hanno confermato quello che "a naso" avevo intuito sulla posizione degli stand-off, vela, meolo (capisco perche sull'Intro il meolo è assente ad esempio).

Oltre the la posizione degli stand off, per disegnare il bordo si usano particolari funzioni, regole o accorgimenti o basta uno spline che unisca cocca, coda e standoff (mettendo la posizione degli stand off in base al carattere che si vuole imprimere all'aqui)?. Inoltre come devo calcolare la posizione del secondo stand off sulla vela? Quando è tesa ha una proiezione differente che quando la vela è "spalmata" su di un piano. Come evitare di fare errori? Inoltre, l'icarex è rigido o ha una percentuale di deformabilità?

So che sono un rompiballe :D ma sono curioso come le scimmie


CapitanInfrena
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Involo
Socio STACK

751 Posts

Posted - 08 Mar 2011 :  11:40:02  Show Profile  Reply with Quote
Argomento e risposta interessantissimi, Davide. Che ne dici di approfondire un po'?
Mi sembra che nella fretta di andare al lavoro ti sia sfuggito un refuso: quando dici che la linea del bordo d'uscita parte dal "naso" per andare alla punta d'ala (tip), intendevi dalla "coda"....
Scherzi a parte e correggimi se sbaglio con l'avvento degli aquiloni i stile "francese", bordi alari dritti, aspect ratio alto, l'angolo del naso coi longheroni è andato crescendo e ad esempio da quanto ho misurato nel Vortex si arriva a 140° (e comunque si è tra 130° e 140°), mentre in passato si arrivava al massimo a 120°, almeno da quanto ho letto su internet, confermi?
Quando dici "la parte più profonda" della curva del bordo d'uscita, intendi (come intendo io) su una linea immaginaria che unisce il naso alla curva stessa nel punto dove è più scavata. In pratica decidi dove posizionare il primo standoff e li disegni il punto di maggior scavo del bordo d'uscita.
Quando dici il primo standoff, intendi quello esterno, perché in tutti i progetti che ho visto, quello interno non si trova nel punto più scavato del bordo d'uscita.
Assolutamente giusto il principio della dimensione della vela, intesa come distanza fra naso e bordo d'uscita e della posizione degli standoffs rispetto alla spina per caratterizzare l'aquilone nel senso della precisione o della trickkabilità: nei polivalenti si cerca proprio il compromesso ottimale (se lo si raggiunge) fra queste due dimensioni.
Questo è quello che ho realizzato io ragionando sopra la questione e che ho applicato al mio prototipo, a proposito l'ho steccato, manca la briglia e gli yoyo stoppers e poi lo provo e ve lo faccio vedere se ne varrà la pena, speriamo bene
Sei d'accordo?....correggi pure se ho detto inesattezze

Paolo

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CapitanInfrena
Advanced Member

Italy
1864 Posts

Posted - 08 Mar 2011 :  12:41:47  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
Ciao Involo.

Avrei una domanda sull'angolo tra longheroni e naso. Hai detto che gli aquiloni in stile "francese " arrivano ad aperture superiori a 120°. Intendi l'angolo formato quando l'aquilone è montato o quando la vela è spalmata su di un piano? Inoltre la distanza tra gli stand off fino a quanto può arrivare per un aquilone da 2.48 di apertura alare? Inoltre ho capito come progettare la vela in 2D una volta decisi posizione degli stand off nel piano delle stecche e profondità degli stessi; semplice teorema di pitagora.

Ad esempio:
distanza nel piano della vela stand off esterno-giunzione longarone traversa bassa = SQRT((distanza nel piano delle stecche standoff esterno-giunzione longarone traversa bassa^2)+(lunghezza standoff esterno)^2)

oppure

distanza nel piano della vela stand off interno-coda = SQRT((distanza nel piano delle stecche standoff interno-coda)^2+(lunghezza standoff esterno)^2)

infine

distanza nel piano della vela naso-stand off interno = SQRT((distanza nel piano delle stecche standoff interno-naso)^2+(lunghezza standoff esterno)^2)

sapendo queste misure è sufficiente tracciare dei cerchi di diametro uguale alle distanze calcolate e le intersezioni sono i punti per i quali deve passare la vela

come giustamente ha fatto notare InVolo lo standoff che affonda di più nella vela è quello esterno.

Il disegno che ottengo su autocad partendo dal disegno delle stecche e avendo deciso la profondità degli stand-off è una specia di manta. Ora provvederà a costruire un modellino in scala con stuzzicadenti e carta per verificare che il metodo funzioni.


CapitanInfrena
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Edited by - CapitanInfrena on 08 Mar 2011 14:25:37
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Daves1980
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2086 Posts

Posted - 08 Mar 2011 :  14:01:56  Show Profile  Visit Daves1980's Homepage  Reply with Quote
Si, ho scritto naso ma intendevo ovviamente coda!

Per posizione del primo stand off io intendo quello più vicino alla spina, non chiedermi una teoria per piazzare il secondo perchè non ne ho idea, io faccio tanti buchini e vado provando finchè non trovo la posizione ottimale. Quello dello stand off nel punto più scavato della vela in verità cambia da costruttore a costruttore se piazzare il primo o il secondo, io ho preferito piazzare quello più interno perchè alla fine, come dire, è lui che dirige la baracca!

Anche sull'angolo del naso non fare una differenza fra acro antichi o modermi ma fgra acro che fanno meglio una cosa e altri che ne fanno meglio altre, in termini di volo un naso più aperto vuol dire un'acro più lento, un naso più stretto un'acro più veloce. In termini di tricks un maso più aperto favorisce le rotazioni piatte, un naso più chiuso tricks come crazy copter o wap doo wap e il ribaltamento in fade nell'orso. Penso che la differenza fra gli acro old school e quelli alla francese non sia tanto nell'apertura del naso ma in un lungherone dritto (o quasi) e in una coda più lunga e accentuata dalla posizione degli stand off.

Sul resto non ho niente da dire, a parte che sono curiosissimo di vedere il tuo prototipo!

Dave


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Involo
Socio STACK

751 Posts

Posted - 08 Mar 2011 :  18:15:14  Show Profile  Reply with Quote
Jonathan, intendo la misura presa sul disegno del piano. Per la distanza fra gli standoffs in genere è variabile da 60 a 90mm, comunque puoi fare come dice Davide e sperimentare distanze diverse e trovare quella giusta.

Davide, grazie delle precisazioni, in effetti per quanto riguarda il naso intendevo dire solamente che l'angolo è andato aumentando con l'evoluzione delle forme, ma ovviamente la differenza maggiore fra gli aquiloni vecchia scuola e quelli attuali è data dalla forma rettilinea e non più arrotondata dei longheroni e dalla lunghezza della coda. Come conseguenza anche l'altezza da terra è minore in quelli attuali.
Logico poi che nasi più chiusi favoriscono la penetrazione aerodinamica velocizzando l'aquilone e anche la rotazione ad es. per andare i turtle perché offrono meno resistenza all'aria.

Per il prototipo l'attesa è quasi finita, fra pochissimo lo svelerò

Paolo
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madibiase
Forum Member

Italy
177 Posts

Posted - 08 Mar 2011 :  18:34:58  Show Profile  Reply with Quote
Dispostissimo a collaborare: ho messo su un foglio di calcolo che, partendo da un pò di dati di partenza, ti permette di avere una dozzina di punti della vela aperta. A quel punto poi con Autocad è semplice tracciare la vela come vuoi.Non l'ho ancora reso pubblico perchè sto ultimando il modulo sull'equilibratura dell'acro, e poi l'interfaccia non è molto amichevole, ma se qualcuno ha bisogno di una mano per lo sviluppo, io sono qui.
La cosa che mi sta interessando, al momento, è la disposizione del grasso della vela: pare che il nuovo b'zaar sia stato progettato con alcuni concetti ripresi dal mondo della vela (ho capito bene?).
Saluti
Mario
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CapitanInfrena
Advanced Member

Italy
1864 Posts

Posted - 08 Mar 2011 :  21:27:40  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
Ciao Madialbase, visto che sei ferrato in calcolo sai dirmi se il mio approccio trigonometrico è valido? Sicuramente è estremamente semplificato e non tiene molto conto di alcune varianti.

CapitanInfrena
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