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CapitanInfrena
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Posted - 19 Oct 2011 :  14:13:15  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
quote:
Originally posted by borf


si riesce a calcolare?



In pratica basta vedere il punto che coincide con la deltaY massima, ma per fare ciò bisogna ruotare la stecca in modo che i due punti iniziale e finale stiano sulla stessa retta.

Magari esiste anche un metodo piu automatico, cmq vedrò di plottare anche questo dato in un grafico a barre.

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madibiase
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Posted - 19 Oct 2011 :  20:51:53  Show Profile  Reply with Quote
Bel lavoro!!! Sicuro lo metto nel programma!!!
Ciao
Mario
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CapitanInfrena
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1864 Posts

Posted - 19 Oct 2011 :  21:29:23  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
Mi sono accorto di aver sbagliato il diametro della 3PT, ora è un po meno rigida della p200 (ma poco).

Alle PX e alla serie Nitro ho dato il 15% in piu di modulo elastico.

Flessioni stecche serie completa skyshark (in % rispetto alla lunghezza):


Indice gravimetrico di rigidità (piu alta= stecche più rigide/leggere, più bassa = stecche più flessibili/pesanti)


Punto di massima flessione (stecca intera), indipendente dal carico (posizione a partire dal lato largo):


E' interessante notare come il punto di massima flessione sia indipendente dal modulo elastico e dal carico applicato, e dipende solo da fattori geometrici come diametri e lunghezza tagliata della stecca. Tra l'altro ho notato che se si taglia al max di 20 cm la stecca cilindrica la posizione del punto di massima flessione si sposta in proporzione alla lunghezza del taglio.

Ad esempio una 3PT ha il punto di massima flessione a 54,4% (44,9 cm dal lato grosso)

se io la taglio a 70 cm, il punto si sposta al 53,3% della nuova lunghezza (37,4 cm dal lato grosso)

se facciamo la proporzione 4,4cm : 82,6 = X : 70
X = 3,7% e quindi circa 53,7% (vicino al valore di prima) e corrisponde a 37,6 cm dal lato largo (con 2 mm di errore)

Se si taglia a 60 cm i mm di errore sono 3...

Quindi da quel grafico potete calcolarvi la posizione di massima concavità per ciascuna lunghezza con ciascun carico, sbattendosene del modulo elastico.

Spero possa esservi utile

Altra osservazione: Deflessione percentuale proporzionale in modo lineare al carico applicato. Mentre ha una dipendenza particolare dal punto di taglio della stecca.

Concludo con una osservazione molto importante.

Sostanzialmente quando si costruisce un aquilone le cose che variano sono 3: tipo di stecca e lunghezza alla quale si taglia.

Di conseguenza oltre al carico ho provato a variare la lunghezza e ho notato una dipendenza al quadrato rispetto alla lunghezza di taglio, anche per le stecche coniche. Quindi per ogni stecca vale la seguente relazione semplificata:

sbalzo = (A*lunghezza^2 + B * lunghezza + C) * Forza

misure in cm e Newton

i parametri A,B e C variano per ciascuna stecca ma sono tabulabili e quindi si ha una comoda formuletta che dalla forza permette risalire allo sbalzo e viceversa.

Se interessa tabulo questi tre parametri (A, B e C)


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Fatemi Sapere se vi interessano i PDF di ciascuna stecca.

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Edited by - CapitanInfrena on 20 Oct 2011 00:08:24
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madibiase
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177 Posts

Posted - 20 Oct 2011 :  09:39:22  Show Profile  Reply with Quote
Nuovamente complimenti per il lavoro.Mi ha intrigato la domanda di Borf: perché è migliore una conica rispetto ad una cilindrica sulla traversa bassa? Tento una considerazione, magari banale: secondo me perché si deforma meno, a parità di carico, rispetto ad una cilindrica di caratteristiche analoghe, o meglio è più piccola la zona interessata dalla deformazione, quindi la geometria dell'acro varia meno. E' anche diversa la risposta in "ritorno": più rapida e rabbiosa la conica, più "lenta" la cilindrica.
Questo mi è venuto in mente pensando a quando ancora potevo andare a pescare: canne con maggiore conicità avevano un'azione che noi chiamavamo "di punta", cioè si piegavano più sulla punta e meno sul fusto in confronto a canne con una conicità minore, che si piegavano sino al manico. Lo stesso dovrebbe valere per le stecche ma, come per le canne da pesca, credo sia questione di gusti...Che ne pensate? Per la questione del perché la precisione dell'acro aumenti con stecche più morbide verso il naso (P200-P300 sui longheroni) ancora non ci ho pensato: voi che dite?
Ciao
Mario
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borf
Socio STACK

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1501 Posts

Posted - 20 Oct 2011 :  10:53:48  Show Profile  Reply with Quote
complimenti a Jhon per il lavorone intrapreso!
anche se a volte mi sorprende: "...le cose che variano sono 3: tipo di stecca e lunghezza alla quale si taglia" bho! ;-)

il tempo di ritorno dopo una flessione probqabilmente e' cio' che incide nel comportamento di un aquilone sottoposto a angoli ( in volo) o a trick (sventate e riprese) e una conica "tiene" molto la spina e standoff, lasciando morbidi i longheroni (leading edge) ?

Poi un aquilone con molta o poca vela vicino alla punta d'ala affrontera', a questo punto, un angolo in volo piu' o meno "secco" (o preciso),

Mi viene da pensare ai norstri Galaxy che usano P300 come traversa bassa... come si comporterebbero se usiamo 7Pt o Nitro Strong ?

"...stecche più morbide verso il naso (P200-P300 sui longheroni)" in teoria si apre di piu' la zona vicina al naso, e quando si usano le coniche? verso il naso ci sono le parti piu' morbide delle stecche ...





ciao
Borf
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CapitanInfrena
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1864 Posts

Posted - 20 Oct 2011 :  13:48:06  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
quote:
Originally posted by borf

complimenti a Jhon per il lavorone intrapreso!
anche se a volte mi sorprende: "...le cose che variano sono 3: tipo di stecca e lunghezza alla quale si taglia" bho! ;-)



Intendevo che una volta determinati le tre costanti per ogni stecca si può trovare l'altezza di flessione in funziona della forza o viceversa conoscendo la lunghezza della stecca.


quote:
Originally posted by borf
il tempo di ritorno dopo una flessione probqabilmente e' cio' che incide nel comportamento di un aquilone sottoposto a angoli ( in volo) o a trick (sventate e riprese) e una conica "tiene" molto la spina e standoff, lasciando morbidi i longheroni (leading edge) ?



Dipende dalla costante elastica e dal peso inerziale, per questo le aerustuff (durissime e leggerissime) ritornano subito


quote:
Originally posted by borf
Poi un aquilone con molta o poca vela vicino alla punta d'ala affrontera', a questo punto, un angolo in volo piu' o meno "secco" (o preciso),



Girerà piu stretto e piu secco immagino.

quote:
Originally posted by borf
Mi viene da pensare ai norstri Galaxy che usano P300 come traversa bassa... come si comporterebbero se usiamo 7Pt o Nitro Strong ?



La traversa bassa dovrebbe inarcarsi di meno, mentre il longherone di piu aumentando il washout e quindi la larghezza della finestra di vento, piu altre cose che ora sinceramente non ricordo.

quote:
Originally posted by borf
"...stecche più morbide verso il naso (P200-P300 sui longheroni)" in teoria si apre di piu' la zona vicina al naso, e quando si usano le coniche? verso il naso ci sono le parti piu' morbide delle stecche ...



Tieni conto però che la parte piu morbida verso il naso fa parte di un triangolo con la traversa alta, e li è una struttura praticamente indeformabile.

Ovviamente a riposo è facile trovare la configurazione di equilibrio, mentre il volo è molto complicato, dal momento che è difficile calcolare la forza di drag e non si sa quanto arretra il T rispetto al piano (dipende dalla briglia).



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CapitanInfrena
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Posted - 21 Oct 2011 :  12:49:33  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
Ho rielaborato il foglio di calcolo e diviso in due parti, uno è un database delle stecche che ho calcolato, l'altro è il foglio di calcolo dove imporre vincoli e condizioni. Vedo se riesco calcolare teoricamente il punto di equilibrio a riposo e l'inarcamento di traversa e longheroni dell'Invictus e dell'Iridium, considerando la vela indeformabile in trazione.

Potendo ricavare il pull o drag di una vela si potrebbe anche calcolare la flessione con il vento e vedere quanto varia tra stallo (a riposo) e in tiro...

Ma temo di entrare in un ginepraio... e forse il gioco non vale la candela, tanto è ovvio che steccature piu performanti flettono meno.... e come la sintesi dell'acqua calda....

In ogni caso ecco un preview di come appare il foglio di calcolo.
http://www.mediafire.com/?5wbacw278d3hf4h


Aggiornamento:

Sono riuscito a riprodurre i valori di inarcamento delle traverse basse di tutta la serie degli Iridium, e vanno da 3.7 cm per lo STD (5pt) , 5.2 cm per l'UL (3pt) e 6.2 cm per il SUL (2pt)

Sorprendentemente, irrigidire i longheroni non aumenta l'inarcamento della traversa bassa, ma solo la tensione sulla vela.


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Edited by - CapitanInfrena on 22 Oct 2011 01:00:23
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madibiase
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Posted - 22 Oct 2011 :  14:01:22  Show Profile  Reply with Quote
Facciamo le ore piccole, eh???
Le doformazioni, OK, ma quale la vela è più tesa?
Ciao
Mario
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CapitanInfrena
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Posted - 22 Oct 2011 :  14:10:30  Show Profile  Visit CapitanInfrena's Homepage  Reply with Quote
La vela piu tesa è quella che ha piu newton, ovvero quella dello STD

STD 18,3 N
UL 13,0 N
SUL 7,2 N

Tieni presente che questa è la forza di trazione sul bordo alare, non so come si ripartisca sulle varie parti della vela!! Per quello bisogna usare il calcolo agli elementi finiti.

EDIT:

A prescindere da come si ripartisce la forza mi sono accorto di una potenzialità di questo metodo che non avevo considerato. Data la steccatura e data una forma della vela è possibile calcolare a priori dove si ripartisce il grasso!!!

Ecco come appare il foglio di calcolo:
http://www.mediafire.com/?4ha8ktz41hgxqhk



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Edited by - CapitanInfrena on 22 Oct 2011 17:09:35
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verdeblu
Socio STACK

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Posted - 22 Oct 2011 :  22:48:23  Show Profile  Reply with Quote
quote:
Originally posted by CapitanInfrena
Tieni conto però che la parte piu morbida verso il naso fa parte di un triangolo con la traversa alta, e li è una struttura praticamente indeformabile.



Mi sembra una frase poco coerente con il topic "flessione delle stecche"

Apprezzo il tuo impegno, il fatto che condividi i risultati, ma a volte sezionare le parti fa perdere di vista il tutto. e vorrei dare un piccolo contributo di come interpreto il LE nel suo comportamento nella precisione.

stecca alta:
Il grasso che si forma sul naso (inteso come triangolo LE e traversa alta) per deformazione (dinamica) del profilo della vela (grazie alla flessione delle stecche) produce la potenza necessaria a far ripartire l'acro.
L'equazione "stecche morbide=aqui preciso "vale perchè una stecca che risponde velocemente alle variazioni di pressione (uscita da angolo/ingresso in linea) aiuta la precisione, ovvvero deforma repentimnamente l'aquilone dalla forma"sventata" alla forma "in trazione"
ad esempio uso la 3PT sul LE alto dello std (usato in gara anche a venti >30Kmh), sono intere, quindi con MASSIMA flessione possibile sul naso.

Steccca bassa:
il vantaggio di una stecca cilindica è di mantenere rigido il tip, e aiuta alla realzizazione di un bell'angolo (con l'esasperazione degli "schiocchi" delle code). vedi discorso di mario sulle canne da pesca, poco sopra.
viceversa una stecca conica permette la deformazione proprio delle code in assetto "trazione", con maggiore scarico delle stesse che ritengo possa aiutare nella migliore direzionalità (è ancora una sensazione data dal HW, ho in programma di verificarlo sullo STD).
In pratica la stecca cilindrica rende bello l'angolo, la conica migliora l'uscita. Purtorppo i vantqaggi e svantaggi descritti si mescolano quando il range di vento cambia; indicativamente farei una scala
range basso=conica
range medio= cilindrica
range alto; OLTRE IL RANGE= conica

Poi Mario ha avuto modo di apprezzare la forma dei miei LE (che esteticamente fanno schifo anche a Claudio, che si è rifiutato di settare uguali i suoi, che dovrebbero essere gemelli);
dove la flessione negativa del LE sulla traversa alta, comporta una flessione positiva a circa 5 cm sotto la traversa bassa. vedessi come schiocca!!!


LUCA


Pair-Y-Zoma'S BSTD#1


sulla canna della mia bici NSE WW UL STD; Rev-occhio
in garage: Nirvana; Opium; Transfer; revo 1,5
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