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Saro
Socio STACK
 
Italy
193 Posts |
Posted - 26 Sep 2006 : 14:44:40
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Prendo spunto dal post di doctork per fare un ulteriore esempio che ti sarà senz'altro congeniale... fra l'altro, per un breve periodo della mia vita, anch'io mi sono dilettato un pò di aeromodellismo... Immagina l'ala di gabbiano rovesciata del Junkers Ju 87 Stuka (il famosissimo caccia-bombardiere della II Guerra, detto "il picchiatello") e prova ad immaginare cosa sucederebbe se spostassimo il diedro verso la fusoliera piuttosto che verso l'estremità dell'ala... Idem con i nostri aqui... Integro ulteriormente il mio post precedente con una ulteriore informazione: prova a notare come, cabrando o picchiando, la distanza fra i due tow points della briglia ne risenta, seppur impercettibilmente. Ciò ti permetterà di correggere, per eccesso o per difetto, il raggio di virata modificato dallo spostamento dello stand off. Ciò è perfettamente in linea con quanto esposto e ci verrà in aiuto. Picchiando l'acro compenserai un pò la tendenza alla virata stretta, cabrandolo otterrai una briglia che ti permetta una virata più stretta, perfetta per contrastare la diminuzione di manovrabilità dovuta allo stand off posizionato verso il tip alare. Buone prove! Saro
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doctork
Forum Member
 
421 Posts |
Posted - 26 Sep 2006 : 21:20:22
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quote: Originally posted by falco2
GRazie davvero a tutti, vedrò di fare oro coni vostri consigli, perchè questa pratica sportiva mi stà veramente appassionando.... almeno l'aquilonismo acrobatico, non ha consumo di batterie o miscele glow come per il mio elicottero e alianti vari.
Vi vorrei ora chiedere, come influisce sul volo di un aquilone, una vela piu rastremata.
Ho visto dai vari filmati in rete, che gli aqui di un certo livello acrobatico (...credo estremo) hanno una vela piuttosto rastremata..
Logicamente ora memorizzo le briglie originali, e ne riporto su di un foglio le dimensioni e la geometri. Ma mettiamo che perdo il foglio, dovendo io rifare le briglie un giorno, come calcolo il Cg (centro di gravità)per poter dimensionarle nel modo migliore, intendo lunghezza e geometria ?
Grazie infinite. Ora apro un'altro post su un'altro argomento (campo di volo genova)
come puoi immaginare la vela è essenziale....!!! il bordo d'ingresso, i suoi materiali, e il bordo d'uscita sono l'anima della vela... pian piano imparerai a conoscere le varie forme o "tagli" e i materiali (perdonami ma su questo punto sono categorico) che la compongono... ti faccio un esempio: immagina le pale del tuo elicottero perfettamente identiche ma di materiali diversi per es. in legno, in vetroresina e in carbonio... volerebbe allo stesso modo a parità di condizioni meteo e pesi? nell'aquilone i materiali sono fondamentali come il dsegno del bordo d'ingresso e quello d'uscita.... per non perdere il foglio armati di pennarello indelebile e fai dei segni sulle briglie... magari di colori differenti per i vari settaggi... scusa se te lo chiedo... ma vuoi aprire una ditta di aqui?... vela, centro velico, briglie... ma non è che ne vuoi sapere troppe   |
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falco2
Starting Member
7 Posts |
Posted - 26 Sep 2006 : 22:08:12
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ha haha ha h ah ah aha a.... Grazie doctork per la tua risposta...
Inizio col diro una cosa SUPERFANTASTICA !!!!
Oggi, vento da nord, brezza tesa credo sui 15-18 kmH, SOno andato ai piani di praglia (posto incantevole per volare) e ho fatto la e mie prime 3 ore di volo !!!
PAzzeschi gli 8, i rasoterra radenti appunto, i looping larghi, stretti, ed ho potuto finalmente capire, che l'aquilone è facilmente pilotabile, ed è proprio nelle tue mani .
Il vero attore forse è stato il vento, che mi ha dato finalmente questa possibilità (era 1 settimana che qui a genova di vento non se ne vedeva neppure l'ombra.)(ammesso che il vento abbia un'ombra)
Poi di improvviso, calo del vento, ad una brezza leggere, e il mio aqui su, sopra la mia testa, viro, qualche passo indietro, e ho scoperto che in picchiata accquisendo velocità, lo riporti poi con movimenti a serpentone dinuovo su, allora altri passi avanti per riguadagnare terreno... Forse mi sono espresso male, ma è stato veramente bello, ed affascinante scoprire ed imparare che ogni singolo movimento, anche minimissimo, sia dei piedi che delle mani, possono creare delle situazioni bellissime...sono novello, ma merita credo una valutazione il wing185 della tribord ( opportunamente modificato da me in carbonio)
Poi dopo circa 2 ore che facevo le acrobazie di base, ho detto provo un axel... mi è riuscito, ma a metà, mi si è girato male , e , non avendo dato sufficente corda dopo lo strattone dal filo destro, la corda si è impigliata (ovviamente)su una punta, momento superato facilmente, forse per casualità...riprovo, ma niente da fare, sarà per un'altra volta.. COmunque, la tecnica di volo, la si impara con le corde alle mani, altro che simulatori... forse i simulatori vanno bene solo per imparare figure acro complesse...
Mi fa male il collo invece, perche a suon di guardare il cielo mi si è incollata una vertebra... !!!!!
Ciao a presto, e grazie ancora per i consigli cosi preziosi che mi hanno dato la possibilità di ottenere cosi presto i primi risultati.... ( non voglio peccare di presunzione, ma sono molto portato ad imparare in fretta queste cose. l'elicottero l'ho imparato da solo, in 1 mese circa, solo con qualche consiglio di un forum tipo questo.)
Forse invece, è solo l'attenzione che dimostro nei confronti di chi ne sa piu di me, e ascoltarne tutti i consigli, a farmi imparare velocemente
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Saro
Socio STACK
 
Italy
193 Posts |
Posted - 26 Sep 2006 : 22:30:52
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Ciao Andrea, purtroppo ai tuoi quesiti posso rispondere in modo piuttosto empirico, ma qualche notizia posso fornirtela per evitare di andare proprio alla “cieca”… ad ogni modo credo che una vela o una briglia perfettamente riuscite passino senz’altro attraverso una fase necessaria di collaudo sul campo… alcuni produttori anzi dichiarano giustamente e orgogliosamente il buon risultato dopo mesi di prove e aggiustamenti vari… Spero di vedere ulteriori post magari più tecnici e scientifici di questo mio, l’argomento è estremamente complesso e a quel punto sarei felice di leggere qualcosa da chi ha la competenza per parlarne con dovizia. Partiamo dalla briglia. Supponiamo di ricevere un aquilone senza briglia e di doverne creare una (a tre rami) da poveri mortali (un po’ l’ipotesi che hai fatto tu sullo smarrimento del foglio…). Il sistema empirico consiste nel misurare inizialmente la distanza che separa i punti di connessione della ipotetica briglia alla steccatura, lungo il longherone (generalmente sopra il connettore del top cross e della traversa bassa). Otterrai una certa misura (poniamo 60 cm). I tuoi tre rami di partenza dovranno avere tutti quella misura e poi procedere per prove successive, sul campo, ad una taratura dei vari rami (che pertanto al termine delle prove, avranno una lunghezza fra loro differente). Per agevolare le operazioni di taratura, conviene creare un unico ramo da 120 cm (prendendo la misura dell’esempio e moltiplicandola per 2) e fissare le due estremità ai punti di connessione sul longherone. Il terzo ramo (quello che va dalla T centrale al tow point) è bene che sia uno spezzone separato da 60 cm con un nodo d’arresto all’estremità del tow e collegato ai due rami unici mediante una bocca di lupo. Ciò ti permetterà di variare in entrambi i sensi la lunghezza dei rami e procedere alle varie sperimentazioni. Non è molto ma è pur sempre un criterio da seguire che per chi voglia divertirsi a provare. Se l’aqui reagisce con lentezza, è probabile che la brigliatura sia troppo lunga e pertanto converrebbe accorciarla della stessa quantità in tutti i rami; nel caso opposto (aqui… isterico) allungarla, sempre della stessa misura, in tutti i rami. Considera poi che esistono una moltitudine di configurazioni di briglia, alcune con delle prerogative peculiari, altre con uno spiccato carattere commerciale, altre ancora perfettamente inutili. Anche dietro le briglie, come avrai capito, c’è un mondo…. In ordine al taglio d’ala, potremmo fare una piacevole conversazione, sempre tenendo presente che non ho alcuna competenza scientifica… parlo solo e soltanto da pilota. Sembra strano ma anche gli aquiloni…. seguono la moda. E’ vero che un progresso in ordine alle possibili manovre c’è stato nel corso degli anni e ciò non può non aver avuto una ripercussione sui tagli d’ala ma esiste comunque una tendenza… in linea generale, un taglio d’ala con i longheroni arcuati rende più semplice l’esecuzione dei tricks in cui l’aqui ruota su se stesso (grosso modo facendo perno vicino la t centrale) a pancia sotto (verso il terreno): axel, 540, slot machine, helicopter; ovvero anche a pancia in alto (verso il cielo): backspin, lazy, twist, tanto per citarne qualcuno. Questa tipologia di aqui di solito non eccelle nel volo di precisione. Invece i cosiddetti “tagli alari alla francese” (caratterizzati dai longheroni pressoché retti) sono più precisi nel seguire le traiettorie impostate ed eseguono meglio i tricks che comportano rotazioni su asse e spina (cometa, yoyo, crazy copter, yo fade, combinazioni varie tipo jacob’s ladder, wap doo wap e via dicendo), cioè quelli che vengono definiti tricks “di nuova generazione” (anche se ormai è un bel po’ che si vedono…). Ovviamente non è escluso che una tipologia di taglio d’ala possa eseguire i tricks in cui l’altra è teoricamente più avvezza, ma tendenzialmente vale il discorso fatto sopra. Per l’esecuzione dei tricks poi entrano in gioco brigliature, distribuzione dei pesi ecc… e il discorso si complica. Ciò spiega anche in parte la forte rastrematura delle vele negli aquiloni che hai visto in video, impegnati nei tricks più estremi. I tagli alla francese finiscono tutti molto rastremati in punta d’ala, anche grazie al loro forte “aspect ratio” cioè al rapporto fra altezza e larghezza della vela.
Spero di aver in parte soddisfatto la tua sete di sapere, anche se, ripeto, credo di non aver toccato nessuna “corda” scientifica alla quale eri forse più interessato. Speriamo di ricevere qualche post in merito!
Ciao Andrea, Saro
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Saro
Socio STACK
 
Italy
193 Posts |
Posted - 26 Sep 2006 : 22:50:02
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Grande Andrea!  Scusa ma ho postato prima di leggere il tuo ultimo post! Continua così e non mollare! Scoprirai, con le straps ai polsi, qualcosa che ti farà letteralmente innamorare e di cui non potrai più fare a meno, artrosi cervicale a parte  Quando vuoi iniziamo a parlare un pò di tricks, è un argomento che mi è più congeniale rispetto a c.g., c.s.l., c.v. ecc...
Ciao, Saro
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doctork
Forum Member
 
421 Posts |
Posted - 26 Sep 2006 : 23:32:02
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hai ragione saro... lasciamo ai progettisti il compito di fare e brigare... si dannano già loro... noi dobbiamo solo fare piccole "tarature" e poi mettere i cavi tra le dita....
complimenti ad Andrea... e buon divertimento...!!! 
dimenticavo... facce sapè come và.... |
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